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Germania contro Ue: no allo stop dei motori benzina e diesel

Esecutivo indeciso: molti contrasti sul divieto di commercializzazione entro il 2035

La Commissione Europea ha detto sì, il Governo tedesco, invece, dice no. Sul divieto europeo di commercializzazione di auto e veicoli commerciali leggeri con motori endotermici dal 2035 le idee all’interno dell’Esecutivo tedesco sono tutt’altro che chiare. Una sola certezza aleggia: quella che il diktat di Bruxelles non piace alla maggioranza di Berlino.

Secondo quanto riporta Ilfattoquotidiano.it, intervenendo al “Tag der Industrie” -ovvero la conferenza degli industriali-, il ministro delle Finanze e numero uno dei liberali Christian Lindner è stato categorico: la Germania non voterà a favore del bando, ha detto. Per Lindner e per il suo collega di partito e ministro dei Trasporti, Volker Wissing, i liberali non possono accettare il divieto perché, dicono, anche dopo il 2035 in alcune regioni del mondo la mobilità continuerà a non essere elettrica per decenni. 

Secondo Lindner, con il divieto europeo di immatricolazione di veicoli nuovi alimentati da unità a combustione interna, verrà a mancare il processo di sviluppo e innovazione in Germania e nel Vecchio Continente. “Per questo abbiamo deciso che all’interno del Governo non approveremo la direttiva comunitaria”, sottolinea il ministro. 

La vedono diversamente i Verdi, entrati nell’esecutivo federale come seconda forza con il 14,8%. Steffi Lemke, portavoce del partito ecologista del ministro dell’Ambiente, la socialdemocratica Svenja Schulze, è stata esplicita. "Il Governo federale -spiega Lemke- sostiene pienamente la proposta della Commissione e del Parlamento europeo di autorizzare dal 2035 in poi solo la vendita di autovetture e di veicoli commerciali leggeri nuovi a emissioni zero”.

L'incontro decisivo è in programma il 28 giugno, quando si terrà il vertice del Consiglio dell’Unione Europea al quale prendono parte i ministri dell’ambiente: l’organismo dovrà assumere una posizione. Diversi Paesi potrebbero unirsi alla Germania cercando di sbarrare la strada al provvedimento Ue. 

La discussione in Germania è aperta. D'altronde il nuovo cancelliere Olaf Scholz aveva già rivisto l’obiettivo: anziché un milione di elettriche nel 2020, vuole un milione di punti di ricarica nel 2030, mentre il suo esecutivo punta a ridimensionare i bonus per le plug-in. Per il ministro dell’economia Robert Habeck (esponente dei Verdi) le ibride ricaricabili hanno già un loro mercato e non necessitano più di finanziamenti. 

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