Con la fine delle restrizioni agli spostamenti nel periodo post-pandemia e l'aumento della domanda di viaggi aerei in vista della stagione estiva, si moltiplicano i disagi negli aeroporti e le cancellazioni e i ritardi da parte delle aviolinee, soprattutto a causa della carenza di personale. Le associazioni dei consumatori ricordano che è possibile ottenere i rimborsi per cancellazioni, ritardi e anche indennizzi fino al 50% in caso di trasferimenti alternativi.
In caso di cancellazione del volo il passeggero può chiedere: il rimborso del prezzo pieno del biglietto, l'imbarco su un volo di ritorno, o un collegamento aereo alternativo verso la destinazione. In questi ultimi due casi, le spese di trasferimento dall'aeroporto sono a carico dell'aviolinea operativa. Ai passeggeri spettano compensazioni in base alla lunghezza della tratta: 250 Euro (fino a 1500 km), di 400 Euro (fino a 3500 km) e 600 Euro (oltre 3500 km) che la compagnia può dimezzare in caso offra un volo alternativo con arrivo posticipato entro le 4 ore.
In caso di ricollocamento su un altro volo, in relazione alla durata dell'attesa il passeggero ha diritto ad avere pasti e bevande sistemazione in albergo, due chiamate telefoniche o e-mail. Tuttavia non sempre si ha diritto a un indennizzo: non è dovuto nel caso in cui la cancellazione del volo sia stata causata da condizioni meteorologiche avverse, scioperi, problemi di sicurezza; se il passeggero è stato informato almeno 2 settimane prima; se entro 7 giorni dalla partenza l'aviolinea offre un collegamento aereo alternativo.