Circa 32 mila chilometri di strade e autostrade, con oltre 18 mila tra ponti, viadotti e sovrappassi e circa 2 mila gallerie. È questa in sintesi la rete Anas chiamata a gran voce ad accelerare sulla manutenzione delle infrastrutture. Spiegano fonti della società: "tutti i manufatti lungo la nostra rete prevedono ispezioni trimestrali e un'ispezione tecnica più approfondita una volta l'anno. Sulla base di questo processo continuo di ispezioni e controlli, viene stilato il piano di interventi di manutenzione ricorrente e programmata".
In questo momento, gli sforzi dell'azienda sono volti a sviluppare sistemi di monitoraggio dinamico per valutare lo stato dell'opera durante l'esercizio, attraverso l'installazione di una rete di sensori sul campo. La strategia risulta essere quella di superare la logica dell'intervento episodico o emergenziale: questo, grazie a una "lettura complessiva dell'infrastruttura e degli eventi che su questa o intorno ad essa si verificano", in modo da per intervenire prevenendo le criticità di sicurezza, funzionalità o comfort della rete.
In pratica, dicono, si interviene in anticipo per scongiurare disastri futuri. "Abbiamo completamente ristrutturato e standardizzato tutta la filiera delle ispezioni e certificato gli ispettori -fanno sapere dalla società-. Nel 2020 abbiamo condotto 76.600 ispezioni su 17.738 tra ponti, viadotti e sovrappassi. Nel 2021, queste cifre sono ulteriormente cresciute: 85.767 ispezioni su 18.625 ponti".
Anche l'impegno finanziario è in crescita: nel 2020 Anas ha investito, in attività di manutenzione programmata di ponti, viadotti e gallerie, circa 800 milioni di Euro, nel 2021 l'investimento in manutenzione ha superato 1,1 miliardi di Euro.
"Nell'ambito del fondo complementare da 30 miliardi di Euro connesso al Pnrr, Anas ha avuto accesso a 275 milioni di Euro per strumenti innovativi perla sicurezza delle opere d'arte e il monitoraggio tecnologico. Si tratta -sottolinea la società del gruppo Ferrovie dello Stato- di un importante capitolo di azione che stiamo perseguendo attraverso la cosiddetta manutenzione predittiva, dotando cioè la nostra rete di sensori e sviluppando software in grado di leggere il comportamento dei nostri ponti e viadotti".