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Domenico Arcuri lascia Invitalia

In una lettera aperta il riassunto di 15 anni di direzione nella società con cui ha gestito l'emergenza covid

"È stato un lungo cammino, che non sarebbe neppure iniziato senza le tante persone che lo hanno percorso insieme a me". È questo il commento rilasciato a Repubblica da Domenico Arcuri ex guida di Invitalia. Si chiude oggi, infatti, la sua lunga stagione al comando della società di cui è stato ad per 15 anni, dal 2007, passando una fase difficilissima, da marzo 2020 a marzo 2021, quando è stato sotto i riflettori come commissario straordinario per l’emergenza covid, chiamato nel ruolo dal Governo Conte.

"Oggi si conclude la mia esperienza in Invitalia -scrive Arcuri nella lettera aperta al quotidiano-. E oggi non è un giorno di dolore, di recriminazioni o di rimpianti. Perché a pochi viene data la possibilità, per quindici anni, di mettere a disposizione dei propri concittadini quel poco o tanto che sanno. Di lavorare per quello che si usa definire il bene comune. A me questa opportunità è stata data. E di questo sono riconoscente ed orgoglioso". 

"Di questo tutte le persone di Invitalia debbono essere fiere -scrive Arcuri rivolgendosi a quanti lo hanno coadiuvato in Invitalia- A loro, dalla più giovane che è arrivata la settimana scorsa, al più anziano che è in azienda dall'inizio, va la mia riconoscenza. Senza di loro non sarei stato capace di fare nulla di ciò. Ed è bello che uno di loro mi succeda". 

la lettera aperta arriva, infatti, all'indomani delle nuove nomine che oggi vedono al vertice dell'Agenzia partecipata dal Mef Bernardo Mattarella nuovo ad e Rocco Sabelli nuovo presidente. "In fondo è anche un riconoscimento del lavoro di tutti noi in questi anni -prosegue Arcuri-. E Bernardo Mattarella, ne sono sicuro, saprà fare altrettanto, se non meglio, di quello che sono riuscito a fare io".

"Nel 2021, l'Invitalia che lascio -spiega l'ex ad- possiede cinque società, fattura 159 milioni di Euro, 351 milioni consolidati, ha un utile di 80 milioni di Euro. Il totale dell`attivo è di 7.2 miliardi di Euro. Dà lavoro a 2.385 persone: 1 dirigente ogni 33 dipendenti. È la holding per lo sviluppo del Governo italiano. Ha un portafoglio ampio di incentivi per le imprese che vogliono investire e per i cittadini che vogliono intraprendere nel nostro paese". 

"A me resta solo il rammarico di non essere più nelle condizioni di continuare ad occuparmi del bene comune: che è tra i mestieri più gratificanti che esistono -conclude il manager-. Ma ora è il momento di chiudere una pagina, di lasciar posare le emozioni, di gioire per tutto quello che è stato, di popolare la memoria. Per tutto il resto aspettiamo domani". 



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