La necessità aguzza l'ingegno, si diceva una volta. Non sempre è così, nemmeno questa volta che a Genova pensano di accorciare la diga foranea che non c'è ancora. La notizia è venuta fuori dopo la figuraccia rimediata pochi giorni fa quando la gara per costruire la nuova diga foranea di Genova non ha visto alcuna offerta (La Diga di Genova si trasforma in una figuraccia).
L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, che a caldo ha dichiarato di voler andare comunque avanti (Diga di Genova atto secondo) adesso annuncia una modifica al progetto, che potrebbe essere accorciato di due o trecento metri, così da ridurre i costi. Oggi il preventivo completo è di 1.300.000.000 Euro, cifra che non attira i grandi gruppi delle costruzioni, timorosi che sia insufficiente per affrontare il continuo aumento del prezzo dei materiali ed eventuali difficoltà tecniche.
In un’intervista al quotidiano Il Secolo XIX, il presidente dell’Autorità, Paolo Emilio Signorini, ha dichiarato: “adesso possiamo rivedere alcuni elementi del bando e tornare sul mercato”. In concreto, l'Adsp vuole “una negoziazione diretta sul mercato con chi ha partecipato alla manifestazione di interesse e anche con altri soggetti. Le imprese potranno proporre migliorie che rispettano il progetto, approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, ma consentono di risparmiare”.
Il Governo ha finora stimato costi superiori, rispetto al preventivo, di 150-200 milioni. Uno dei gruppi inizialmente interessati alla costruzione, Webuild, noto per essere strtao uno dei protagonoisti della costruzione del ponte di Genova San Giorgio, si è schierato. Per bocca dell'ad Pietro Salini ha annunciato la volontà “a prestare attenzione” verso il bando, aggiungendo che la società è pronta “a supportare il commissario per definire nel modo corretto i problemi tecnici e di costi, per dare alla città un nuovo porto in temi rapidi”.