Dopo quasi un decennio il ponte di Mitrovica è di nuovo sorvegliato. In azione i Carabinieri italiani della Kosovo Force (Kfor), la forza militare internazionale guidata dalla North Atlantic Treaty Organization (Nato) responsabile dell'ordine e della pace nella regione amministrata dall'Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite (Onu). Una mossa resa necessaria dall'inasprirsi degli scontri tra serbi e albanesi.
La mediazione dell’Unione europea e della Nato ha evitato che i disordini avvenuti domenica scorsa al confine fra Serbia e Kosovo potessero degenerare. La tensione è salita quando domenica il governo del Kosovo ha deciso di adottare nuove norme sulle targhe automobilistiche e sui documenti di identità: si prevedeva l’adozione di contrassegni kosovari e l’obbligo di documenti provvisori in sostituzione di quelli serbi per entrare in Kosovo.
Così il l ponte di Mitrovica, naturale collegamento tra il lato albanese e quello serbo, è divenuto un punto da sorvegliare per il pericolo di scontri. Le sirene di allerta sono entrate in funzione quasi subito, dopo che alcuni serbi hanno eretto delle barricate a Mitrovica presso i valichi di frontiera di Brnjak e Jarinje, in segno di protesta contro l’obbligo disposto dal governo di Pristina. Situazione che si è risolta, almeno nell'immediato, come riportato ieri da Mobilità.news (Kosovo: liberate le strade al confine).