La società Olt Offshore Lng Toscana ha presentato al ministero della Transizione ecologica (Mite) una richiesta per aumentare il suo potenziale di produzione di gas liquido presso Fsru Toscana (Floating Storage and Regasification Unit), ossia il rigassificatore ormeggiato a circa 22 chilometri al largo delle coste di Livorno. Il progetto prevede una capacità di 1,250 milioni di metri cubi in più. Una scelta necessaria per l'emancipazione di Roma dal gas russo.
Attualmente l’impianto toscano può processare 3,75 miliardi di metri cubi annui di gas, ma l’obiettivo è alzare l’asticella a 5 miliardi di metri cubi con semplici modifiche alla struttura della catena logistica. Fsru Toscana va a pieno regime e ha già saturato la capacità per il 2022-2023, con un aumento della capacità pari all'84% rispetto allo scorso anno.
Intanto, la società Adriatic Lng che gestisce l'altro grande rigassificatore italiano situato davanti alle coste della città veneta di Rovigo, ha appena ottenuto l’autorizzazione governativa ad aumentare la sua capacità di processare 2-3 miliardi di metri cubi di gas in più ogni anno (oggi sono 8-9 miliardi) a partire dal 2025. Il tutto con un investimento pari a 150 milioni di Euro.
Quanto al terzo rigassificatore di Panigaglia, di proprietà della Snam, questo ha potenziato la sua produzione del +35% rispetto allo scorso anno e potrà processare fino a 3,5 miliardi di metri cubi di gas ogni anno. Ai tre impianti esistenti il Governo intende affiancare le due nuove Fsru: Golar Tundra a Piombino, Bw Singapore a Ravenna che dovrebbero entrare in servizio, rispettivamente, nell’aprile del 2023 e nel terzo trimestre del 2024.