Nissan chiude i battenti in Russia: la casa automobilistica cede le attività dello stabilimento di San Pietroburgo ed il settore vendite al governo di Mosca, e conserva un'opzione di acquisto sulle quote per i prossimi sei anni; in questo caso dovrebbe rimborsare gli investimenti che le autorità locali avranno fatto fino a quel momento. In un articolo pubblicato oggi 11 ottobre sul giornale russo "Kommersant", a firma di Olga Nikitina, si legge che l'accordo prevedrebbe la cessione del 100% degli asset di Nissan Manufacturing Rus a Nami, una controllata del ministero dell'industria e del commercio, mentre la manutenzione sarà gestita da AvtoVaz, società di produzione automobilistica russa di proprietà dello Stato. Questo è quanto avrebbe approvato il comitato esecutivo della casa giapponese. La stessa decisione era già stata presa a maggio dall'alleata francese di Nissan, Renault, con le stesse condizioni di cessione.
La società nipponica ha iniziato a produrre a San Pietroburgo nel 2009, e l'anno scorso le vendite hanno rappresentato il 3,1% del fatturato del mercato russo. Makoto Uchida, presidente e ceo della casa automobilistica, ha commentato così: "A nome di Nissan, vorrei ringraziare i colleghi russi per il loro contributo allo sviluppo della nostra attività nel corso degli anni. Al momento non siamo in grado di riaprire le strutture, quindi è stata trovata la migliore soluzione possibile per supportare i nostri dipendenti".