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Porto di Trieste, al via un nuovo piano di ammodernamento

L’iniziativa è stata finanziata da Bnl e Unicredit

Sorgerà molto presto nel porto di Trieste un nuovo polo logistico infrastrutturale: la nuova costruzione verrà edificata sulle ceneri del vecchio impianto siderurgico di Servola, che ha chiuso i battenti dopo ben 123 di onorato servizio. Il nuovo progetto, realizzato grazie al sostegno di Bnl Bnp Paribas ed Unicredit e messo in piedi da Icop, impresa specializzata in opere infrastrutturali ed ingegneria del sottosuolo, si inserisce in un disegno più ampio di sviluppo economico della Regione Friuli Venezia-Giulia e di riqualificazione industriale. 

L’imponente lavoro prevedrà anche la costruzione di un nuovo snodo ferroviario e l'allungamento della banchina portuale, un impianto di smaltimento rifiuti, uno scalo ferroviario ed un raccordo autostradale. Il piano di sviluppo ha potuto vedere la luce grazie ad uno stanziamento di 20 milioni di Euro con l’intervento di garanzia di Sace, SpA controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze e rientra nell’ambito di operatività di rilievo strategico poiché si tratta della realizzazione di un’infrastruttura di trasporto e logistica, ritenuta quindi ad alto impatto per l’economia italiana. La messa a nuovo del porto di Trieste non sarà un caso isolato, ma rappresenterà uno dei tanti anelli di una lunga catena di accrescimento ed ammodernamento infrastrutturale e tecnologico del panorama italiano. 

Come evidenziano gli stessi uffici studi di Sace tramite il dossier “Ieri, oggi e domani: le infrastrutture in Italia”, i porti, insieme ad aeroporti e ferrovie, saranno il comparto che crescerà maggiormente nel prossimo quinquennio, con una previsione di crescita in media l’anno del +3,8%, trainati dalla spinta al green ed alla transizione energetica. 

“Riconvertire e riqualificare l’area dismessa del porto di Trieste rientra nell’impegno costante di Sace a supporto del sistema Paese nell’ambito dell’operatività di rilievo strategico per un settore ritenuto ad alto impatto – ha dichiarato Lorenza Chiampo, responsabile Mid Corporate Friuli Venezia Giulia di Sace-. Siamo da diversi anni al fianco di Icop, tra i principali operatori dell’area, per sostenerla nei suoi piani di sviluppo in Italia ed all’estero ed è importante agire in sinergia con Bnl Bnp Paribas ed UniCredit con il fine di mettere a fattor comune competenze e know-how per un obiettivo comune”. 

Anche le due banche protagoniste del sostegno finanziario si sono dette orgogliose di partecipare ad una così prestigiosa iniziativa: Stefano Manfrone, direttore territoriale Nord-Est Bnl Bnp Paribas ha affermato: “Il nostro intervento a sostegno di questa operazione di riqualificazione e di rilancio si sviluppa su due direttrici che sono alla base del Positive Banking di Bnl Bnp Paribas: economia e sostenibilità. Siamo sempre più impegnati, sui singoli territori, al fianco di aziende -piccole, medie e grandi- che sappiano coniugare il business con l’attenzione alla Società, all’ambiente e alle persone, per aiutarle ad operare in modo sostenibile e consapevole, generando un impatto positivo sul futuro”. 

Anche Luisella Altare, Regional Manager Nord-Est di UniCredit ci ha tenuto a sottolineare la bontà e la preminenza dell’operazione: “Il tema delle catene del valore e delle dinamiche logistiche sottostanti è una questione di assoluta rilevanza per le imprese del NordEst e, più in generale, di tutto il Paese. Rafforzare un polo logistico di primaria importanza come quello di Trieste è quindi una scelta strategica lungimirante ed il sostegno di UniCredit all’investimento portato avanti da Icop è un nuovo, concreto, segnale della nostra attenzione alle traiettorie di sviluppo di questo territorio”.

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