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Crollo torre piloti Genova: assolti su un filone

Ammiraglio Angrisano non doveva valutare il rischio di urto navi contro la struttura

I giudici della Corte d’appello di Genova hanno assolto tutti gli imputati nel filone che indagava sulla realizzazione e la collocazione della torre piloti, che la notte del 7 maggio 2013, urtata dalla motonave "Jolly Nero", crollò, provocando nove vittime tra i dipendenti della Guardia costiera, i marittimi ed i piloti che lavoravano nello stesso edificio di controllo. Si profila, così, uno sconto di pena per i principali imputati.

"Nessuno aveva mai segnalato pericoli sulla collocazione della struttura e l'urto della Jolly Nero era un evento imprevedibile" frutto di "comportamenti clamorosamente errati". L'ammiraglio Felicio Angrisano e gli altri datori di lavoro sono stati assolti perché "il rischio di urto navi in manovra contro la torre piloti non doveva essere oggetto di valutazione nel Dvr (Documento valutazione rischi) in quanto ritenuto di esclusiva gestione da parte di terzi e non governabile (proprio) dal datore di lavoro nell'ambito della sua organizzazione aziendale", scrivono i giudici. 

Essendo la "Jolly Nero" "un natante fermo in procinto di partire", i rischi che costruttori e progettisti della torre piloti avrebbero dovuto considerare dovevano essere "concreti" e non "astratti". Secondo i giudici la "classe di eventi che concretizza il rischio tipico va operata non già col generico riferimento al pericolo astratto di 'urto navi-strutture portuali' ma al pericolo, concreto, di urti tra navi in evoluzione nelle acque dell'avamporto di Genova". Insomma, l'ammiraglio Angrisano, ex-comandante della Capitaneria di porto di Genova, non doveva valutare il rischio di urto navi.

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