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Aston Martin: fedeltà ai motori termici e rinvio elettrico

Strategia ibrida e ritardo nell'elettrificazione

La casa produttrice di automobili di fascia alta, Aston Martin, ha manifestato l'intenzione di proseguire la produzione di veicoli con propulsione a combustione interna fino al limite massimo consentito dalle normative. Tale decisione è stata pubblicamente confermata dall'Executive Chairman della compagnia, Lawrence Stroll, attraverso dichiarazioni rilasciate ai media del Regno Unito. Ha sottolineato l'esistenza di una sostenuta richiesta di mercato per questa tipologia di veicoli, anticipando che l'azienda manterrà in produzione le unità a benzina per tutto il periodo permesso dalla legge. "La produzione continuerà fino a quando non ci sarà interposta una restrizione legale", ha affermato. Al contempo, è emerso che la pianificazione per il debutto del primo modello completamente elettrico di Aston Martin è stata posticipata al 2026, un anno in più rispetto alle previsioni iniziali, con le prime consegne che verranno effettuate non prima del 2027.

In aggiunta, Stroll ha evidenziato una revisione strategica verso un maggiore investimento nelle tecnologie ibride plug-in, le quali, secondo la sua visione, rivestiranno un ruolo significativo sul mercato per un periodo più esteso di quanto stimato in precedenza, potenzialmente fino alla metà degli anni '30. Questa direzione sottolinea un riconoscimento delle esigenze di un mercato in evoluzione, pur mantenendo un solido impegno verso la tradizione meccanica che l'ha sempre caratterizzato.

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