Il governo laburista guidato da Keir Starmer ha recentemente comunicato, durante la consueta riunione del consiglio dei ministri del martedì, la reintroduzione di una parte degli aiuti di Stato destinati ai produttori automobilistici impegnati nella transizione verso i veicoli elettrici. Questa misura si colloca nel contesto degli obblighi assunti dal Regno Unito riguardo alla lotta ai cambiamenti climatici e alla promozione della sostenibilità ambientale. Gli incentivi in oggetto erano stati introdotti dal precedente governo conservatore, poi soppressi nel 2022. La nuova amministrazione intende utilizzare questi sussidi come leva strategica per supportare il settore automotive nel percorso verso l'eliminazione totale delle vendite di vetture alimentate a benzina e diesel entro il 2030. Tale scadenza rappresenta un impegno già fissato in passato da un governo Tory presieduto da Boris Johnson. Tuttavia, il successivo esecutivo guidato da Rishi Sunak aveva posticipato l’obiettivo al 2035, con una decisione che ha generato notevole dibattito. Il ritorno della scadenza al 2030 e la reintroduzione degli incentivi sottolineano la volontà del governo di Starmer di dare impulso alla trasformazione tecnologica e ambientale dell’industria automobilistica britannica, fondamentale per rispettare i target climatici nazionali e internazionali. Tale scelta riflette anche una visione strategica che vede nella mobilità elettrica un elemento chiave per la competitività futura del Regno Unito, nonché un’opportunità per stimolare investimenti, innovazione e occupazione nel settore. Questo segnale politico-economico rappresenta dunque un punto di svolta nel panorama delle politiche industriali britanniche, offrendo un supporto concreto alla filiera automotive in un momento cruciale di transizione verso la mobilità a basse emissioni.
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