Hanoi, capitale del Vietnam, dice addio alle moto a benzina e diesel: dal 1° luglio 2026 non potranno più circolare nel centro città e lungo la tangenziale principale della città, che circonda quartieri commerciali e governativi. Stessa cosa anche per le auto private a combustibili fossili, però dal 2028. A partire dal 2030 invece il divieto si estenderà fino alla tangenziale 3.
Quasi 8,7 milioni di abitanti della capitale utilizzano mezzi a due ruote per spostarsi nel quotidiano, provocando un pesante inquinamento atmosferico che soffoca la città: le nuove misure quindi diventano importanti per ridurlo. Secondo uno studio del 2023, infatti, solo i mezzi a due ruote sono responsabili dell'87% delle emissioni di monossido di carbonio e del 66% delle polveri sottili Pm2.5. Considerando la qualità dell'aria, Hanoi si posiziona tra le città più inquinate al mondo, con livelli di Iqa (Indice della qualità dell'aria) che oscillano tra 115 e 165, corrispondenti ai giudizi "scadente" e "molto scarso".
Attualmente però la transizione verso l'elettrico risulta ancora molto complessa e il trasporto pubblico riesca a soddisfare solo il 19% della domanda. Tra le maggiori problematiche che rendono difficile affrontare il divieto, l'insufficienza di bus e linee della metropolitana, i costi elevati di motorini elettrici, le poche stazioni di ricarica e l'assenza di standard nazionali. A complicare la situazione potrebbe esserci anche il problema dello smaltimento dei rifiuti tossici derivanti dai veicoli in disuso. Necessari, quindi, investimenti e misure di accompagnamento come sussidi e incentivi per la rottamazione.