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Trump: dazi al 50% su rame e prodotti dal Brasile

Esclusi però materiali di input di rame. Tariffe al 25% per l'India e al 15% per la Corea del Sud

Ieri il presidente Donald Trump ha firmato un provvedimento che impone dal 1° agosto dazi universali al 50% sulle importazioni di prodotti semilavorati in rame (tubi, fili, barre, lamiere e tubi di rame) e prodotti derivati ad alta intensità di rame (tubi, cavi, connettori e componenti elettrici). La decisione nasce dalla volontà di ridurre la dipendenza americana dal rame estero, che secondo Trump minerebbe la sicurezza di settori critici come difesa, energia pulita e infrastrutture. I principali Paesi da cui gli Usa importano il minerale sono Cile, Canada e Messico. 

Nel dettaglio, un comunicato della Casa Bianca ha spiegato che le tariffe 232 -riguardanti le importazioni che metterebbero a rischio la sicurezza nazionale-, non sono cumulabili e "si applicano al contenuto di rame di un prodotto", mentre "il contenuto di rame non presente in un prodotto rimane soggetto a tariffe reciproche o ad altri dazi applicabili". Inoltre, se un bene è già soggetto alle tariffe imposte applicando la sezione 232 riguardo alle auto, quelle sul rame non vengono considerate. Nemmeno materiali di input dell'elemento, come minerali, concentrati, metalline, catodi e anodi, insieme ai rottami sono soggetti alla tassa. Considerando queste esclusioni che riguardano materiali importanti però la nuova politica sembrerebbe essere lontana dalle minacce iniziali del presidente e per questo motivo il prezzo del rame statunitense è sceso; in calo anche le azioni delle principali società minerarie. 

Sempre ieri Trump ha anche imposto dazi al 50%, tra i più severi mai definiti durante la guerra commerciale, sulla maggior parte dei prodotti importati dal Brasile come ritorsione verso quella che definisce "caccia alle streghe" contro l'e- presidente brasiliano Jair Bolsonaro, accusato di aver pianificato un colpo di Stato. Il presidente Usa ha però escluso dalla misura aerei ed aeromobili in generale, energia e succo d'arancia. Colpiti anche Corea del Sud e India, con dazi rispettivamente al 15% e al 25%. L'india riceverà anche una serie di "penalità" non specificate per l'acquisto di armi e petrolio dalla Russia. "Sebbene l'India sia nostra amica, nel corso degli anni abbiamo fatto relativamente pochi affari con loro perché le loro tariffe sono troppo elevate, tra le più alte al mondo, e hanno le barriere commerciali non monetarie più rigide e odiose di qualsiasi altro Paese" ha dichiarato Trump sulla propria piattaforma Truth. 

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