Commentando i dati del cumulato 2025, il presidente di Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) Roberto Vavassori ha affermato che le cifre "mostrano un mercato auto europeo sostanzialmente piatto, ancora distante dai volumi pre-Covid e incapace di svecchiare un parco circolante che ha ormai un'età media di 12,5 anni. Questa situazione pregiudica un sano rinnovo del parco veicolare che, da un lato, ridurrebbe in modo significativo le emissioni di CO₂ e, dall'altro, darebbe nuova linfa occupazionale all'industria europea, oggi in costante perdita di posti di lavoro". "Anche il tasso di adozione di veicoli alla spina, seppure in crescita, procede ancora troppo lentamente per colmare il gap accumulato negli anni. È dunque tempo di avviare una revisione seria, concreta e pragmatica della strategia di decarbonizzazione, da attuare subito con misure coordinate a livello europeo di sostegno alla domanda per veicoli a bassa o nulla emissione e con forte contenuto locale europeo" ha spiegato.
"Troviamo incomprensibile -ha concluso il presidente- che, ad un anno dalla pubblicazione del rapporto Draghi, si continui ad applaudire alle sue raccomandazioni senza che sia stata messa in campo alcuna misura concreta per il settore. In linea con quanto affermato ieri dai presidenti di Acea (Associazione dei costruttori europei di automobili) e Clepa (organizzazione che riunisce i fornitori dell'industria automobilistica), chiediamo quindi che l'incontro del prossimo 12 settembre porti finalmente alle modifiche indispensabili alla sopravvivenza della nostra industria".
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