Continua a far riflettere la situazione relativa alla sicurezza sul lavoro -o meglio alla mancanza di sufficiente sicurezza- nel cantiere navale di Fincantieri a Monfalcone. Solo questa settimana nel giro di neanche 24 ore sono stati coinvolti in incidenti ben cinque operai. Potrebbe sembrare soltanto una drammatica coincidenza, se non fosse che in neanche un mese sono avvenuti quattro episodi di infortunio (vedi Mobilità.news 1 e 2): questi, però, sono solo i più recenti di una serie drammatica di incidenti avvenuti all'interno del cantiere navale nel corso degli anni. Alcuni esponenti politici regionali hanno chiesto più volte l'apertura di un tavolo permanente sulla sicurezza costituito da tutte le parti coinvolte, ma la proposta non ha ancora visto realizzazione.
Nello specifico, lunedì 22 settembre circa alle 19:20 quattro operai diretti di Fincantieri (e non due come si pensava inizialmente) all'interno della Salderia B si sono sentiti male. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, un primo operaio si è accasciato a terra; un altro lavoratore ha cercato di aiutarlo, ma a sua volta ha avuto un malore, come anche un terzo e il loro capo. È subito scattato l'allarme: i tre operai sono stati portati in ospedale a Trieste e sottoposti alla camera iperbarica, mentre il capo si è sentito meglio dopo qualche ora. Fortunatamente le quattro persone coinvolte ora sono in fase di miglioramento. Il motivo dell'incidente è legato alla respirazione dell'anidride carbonica impiegata per la saldatura a filo: l'intossicazione però è da monossido di carbonio a causa di alcuni processi di assorbimento della sostanza nel sangue. Secondo alcune ricostruzioni sembra esserci stata una perdita e che i lavoratori fossero dotati dei dispositivi di protezione individuale. Questi ultimi non sono stati quindi sufficienti per prevenire l'incidente? Ci sono delle problematiche di altro genere che dovrebbero portare ad un ripensamento dei sistemi di sicurezza nello stabilimento?
I sindacati hanno subito proclamato due ore di sciopero alla fine di ogni turno per porre l'attenzione sulla drammatica situazione. Non hanno neanche fatto in tempo che martedì scorso prima delle 12 un operaio di una ditta appaltata è precipitato da un'altezza di 3 metri dalle scale a bordo di una nave in costruzione. È stato elitrasportato all'ospedale di Cattinara a Trieste; riscontrato un trauma dorso lombare.
Episodi che dovrebbero portare Fincantieri e più in generale il governo italiano -la società è una partecipazione statale, con il 70,99% delle azioni detenute da Cdp Equity Spa (Cassa depositi e prestiti)- ad una valutazione più ampia sulla questione della sicurezza sul lavoro, in particolare in un contesto complesso come quello di Monfalcone caratterizzato da un fitto sistema di appalti e subappalti e multiculturalità.