Ridurre il costo del gas resta una priorità, ha sottolineato oggi l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi in occasione dell’"Italian Energy Summit 2025" a Milano. Secondo il manager, l’Italia —e più in generale l’Europa — registra una domanda energetica cresciuta negli ultimi anni e per questo è necessario intervenire sui livelli di prezzo per sostenere competitività industriale e potere d’acquisto delle famiglie.
L'ad ha indicato il completamento del mercato unico europeo come leva essenziale per ridurre gli scostamenti tra hub: lo spread tra Ttf e Psv, ha osservato, non è determinato soltanto dai prezzi spot, ma incorpora inefficienze logistiche e costi di trasporto, stoccaggio e balancing che finiscono per riflettersi sulle quotazioni locali. Ha richiamato l’attenzione sul contenzioso recentemente avviato dalla Francia, legato proprio alla mancanza di un breakdown trasparente dei costi imputati, che avrebbe influito sulla formazione del differenziale tra Paesi. Pur riconoscendo l’esistenza di oneri reali collegati ad infrastrutture di pipeline, rigassificatori e congestione di rete, il ceo ha giudicato l’attuale divario eccessivo.
L’intervento spagnolo —una riduzione amministrativa parziale del differenziale— può dare sollievo immediato, ma crea il rischio di leakage: flussi diretti verso mercati che beneficiano di sussidi senza coprire integralmente i costi di sistema, fenomeno già riscontrato nei rapporti tra Spagna e Francia. La proposta definitiva è strutturale: maggiore integrazione delle infrastrutture e dei mercati, trasparenza nella ripartizione dei costi logistici e regole europee che limitino arbitraggi e distorsioni di prezzo, salvaguardando nel contempo la sicurezza degli approvvigionamenti.