La Atlantic Container Line (ACL) si trova ad affrontare una fattura annuale di circa 34 milioni di dollari dopo l’entrata in vigore delle nuove tariffe Ustr Sezione 301 applicate alle navi costruite in Cina.
Le navi con-ro della compagnia – con capacità di 3.800 Teu e 28.900 m² di ponti ro-ro – sono state riclassificate come porta-veicoli dalla US Customs & Border Protection, rendendole soggette alle nuove imposte, nonostante la componente container rappresenti l’80% del carico.
«Ogni nave sarà tenuta a pagare fino a cinque volte l’anno, per un totale di circa 1,4 milioni di dollari ciascuna», ha spiegato Andrew Abbott, Ceo di Acl, in un’intervista alla Cnbc. «Non avremmo mai immaginato di rientrare tra i soggetti colpiti: questa decisione è uno shock per noi e per i nostri clienti».
Abbott ha avvertito che l’impatto delle tariffe potrebbe rendere insostenibile l’attività nel lungo periodo, costringendo i clienti statunitensi a noleggiare intere navi invece di acquistare spazi a bordo di Acl.