Tre nuovi pacchetti di sanzioni contro la Russia stanno avendo un forte impatto sul mercato delle petroliere, generando incertezza e prevedibili turbolenze a breve termine.
Mercoledì scorso, il governo del Regno Unito ha annunciato nuove misure contro le due principali compagnie petrolifere russe, Rosneft e Lukoil. A stretto giro sono seguiti provvedimenti analoghi da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, quest’ultima con il suo diciannovesimo pacchetto di sanzioni.
Oltre un centinaio di petroliere di varie dimensioni sono state inserite nelle liste nere, insieme a società di trading, registri navali considerati “di comodo” e un costruttore navale russo.
Le misure non si fermano però alla Russia: anche Cina e India, principali acquirenti di greggio russo, sono finite nel mirino. Tra i soggetti sanzionati figurano Yulong Petrochemical, controllata dal gruppo Nanshan, e altre imprese cinesi della provincia di Shandong.
Secondo la società di brokeraggio marittimo londinese Gibson, a fine settimana circolavano voci secondo cui le grandi compagnie petrolifere statali cinesi starebbero valutando la sospensione degli acquisti di petrolio russo, mentre l’India sarebbe pronta a ridurre in modo significativo le proprie importazioni.