La Svizzera ha scosso il settore ferroviario europeo annunciando una nuova normativa tecnica sui carri merci che, se applicata nella sua forma attuale, potrebbe rendere inutilizzabile una parte consistente della flotta europea.
La decisione nasce dal rapporto sull’incidente del tunnel del Gottardo dell’agosto 2023, in cui il cedimento di una ruota — causato dall’uso di suole frenanti “low-noise low-friction” (lnlf) in materiale composito — ha provocato gravi danni e la chiusura prolungata dell’infrastruttura.
Secondo i periti elvetici, l’impiego di queste suole senza adeguare diametri e spessori delle ruote aumenta il rischio di rotture. Da qui le nuove prescrizioni dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT):incremento del diametro minimo delle ruote;manutenzioni più frequenti in base al tipo di suola freno; documentazione obbligatoria delle ispezioni a bordo; marcature visive per rilevare surriscaldamenti.
L’entrata in vigore, inizialmente prevista per gennaio 2026, è stata rinviata al 31 dicembre 2026, ma le imprese ferroviarie europee — italiane in testa — temono costi elevati e difficoltà operative. Solo le Ferrovie Federali Svizzere (SBB) sembrano pronte ad adeguarsi.
Per i produttori e gestori di carri merci, la normativa rischia di bloccare l’utilizzo di gran parte dei convogli di nuova generazione, oggi equipaggiati proprio con i sistemi frenanti “lnlf” pensati per ridurre il rumore e l’impatto ambientale.