La vettura papale che nel 2014 portò Francesco tra le vie di Betlemme è tornata nel luogo dove fu accolta dieci anni fa, ma con un ruolo radicalmente diverso. La ex-papamobile non è più il veicolo scoperto pensato per i saluti del Pontefice: è stata convertita in una piccola unità sanitaria mobile destinata ai bambini della Striscia di Gaza.
Il mezzo —presentato a Betlemme e ribattezzato “Veicolo della speranza” lo scorso maggio— è stato adattato per operare come clinica su ruote: dispone di materiali per primo soccorso pediatrico, test rapidi, kit per suture, siringhe, ossigeno ed un piccolo frigorifero per la conservazione dei vaccini e dei farmaci. La trasformazione è stata indicata dal Vaticano come uno degli ultimi propositi del Papa, un gesto concreto a sostegno dei più piccoli in contesti di guerra.
La cerimonia di benedizione a Betlemme ha visto la partecipazione del cardinale Anders Arborelius, che ha sottolineato il valore simbolico del progetto come prosecuzione del viaggio di speranza del 2014. Nei mesi scorsi Francesco aveva seguito con continuità la situazione a Gaza, mantenendo contatti con padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, l’unica chiesa cattolica nella Striscia.
Per ora l’entrata del veicolo a Gaza resta sospesa: le autorità israeliane non hanno ancora autorizzato il transito nella Striscia. La Caritas, che coordina l’iniziativa, specifica che il mezzo sarà impiegato esclusivamente per la cura pediatrica in prima linea non appena i permessi necessari verranno concessi. In attesa, il mezzo convertita rimane a Betlemme, emblema di continuità tra un gesto pastorale e una risposta umanitaria concreta.