Il ministro Ambiente e sicurezza energetica (Mase), Gilberto Pichetto Fratin, ha espresso critiche alla strategia comunitaria sull’adozione forzata del motore elettrico intervenendo in videocollegamento all’incontro organizzato da Plures e Qn Economia a Firenze. Pur riconoscendo che la propulsione elettrica ha un ruolo centrale nel futuro della mobilità, il ministro ha definito inopportuno che l’Unione europea imponga mediante norma uno specifico strumento tecnologico. Rievocando la sua lunga esperienza nel settore automotive, ha contestato la scelta del 2020 di privilegiare il tipo di propulsione, anziché concentrare la normativa sugli obiettivi di emissione: "il punto non è lo strumento ma il risultato", ha sintetizzato.
Secondo Fratin, oggi esistono powertrain endotermici capaci di ridurre le emissioni a livelli molto bassi, e la regolazione dovrebbe valutare le tecnologie in funzione della contribuzione alla neutralità climatica, non presupporre quale soluzione avrà la supremazia tra un decennio. Ha inoltre ricordato che l’enfasi sull’elettrico come best practice europea ha avuto effetti collaterali sul tessuto manifatturiero, contribuendo ad indebolire la leadership industriale europea a livello globale. Se la svolta culturale nella Commissione è in corso, per il ministro non è però ancora sufficiente: servono regole più agili ed orientate ai risultati, capaci di riconoscere ed integrare l’eterogeneità delle soluzioni tecnologiche disponibili nel comparto.