Le spiagge della Sardegna diventano un miraggio per i turisti per colpa della guerra tra Russia e Ucraina. È il quotidiano l’Unione Sarda a lanciare l'allarme, segnalando con preoccupazione (e con sdegno) che alcune esercitazioni programmate dallo Stato Maggiore della Difesa stanno mettendo a rischio perle naturali come il Poetto, Villasimius o Porto Pino.
Da oggi, entrano nel pieno le attività militari in quelle aree: il dispiegamento si annuncia imponente, secondo quanto riporta Ilfattoqutidiano.it, con oltre 4.000 uomini provenienti da sette nazioni Nato a bordo di oltre 65 navi, sottomarini, aerei ed elicotteri, intorno allo scacchiere sardo.
La mappa delle aree interdette? Tra Villasimius e Muravera, altre località in preparativi per la stagione estiva, i divieti riguardano le aree "militari" davanti alle spiagge dorate di Cala Pira e Capo Ferrato. Salendo, sempre sulla costa orientale, l’ordinanza abbraccia le distese di sabbia che vanno da Capo San Lorenzo sino alla spiaggia di Murtas.
"Non bastavano i 7.200 ettari del Poligono di Teulada, i 12.700 di Perdasdefogu e i 1.200 di Capo Frasca" scrive l’Unione Sarda. "Da stamane la più imponente esercitazione militare mai messa in campo nel mare di Sardegna e nei poligoni sardi si estenderà anche in aree che non hanno mai avuto niente a che fare con le servitù militari".
Risale al 5 maggio scorso l’ordinanza che ha imposto queste esercitazioni militari che stanno rendendo questi luoghi più simili allo sbarco in Normandia che a un paradiso per le vacanze. Con l'atto di dieci giorni fa lo Stato Maggiore della Difesa ha comunicato che l’isola deve essere posta "immediatamente" sotto "assedio".
La capitaneria di Porto di Cagliari ha predisposto con "decorrenza immediata" l’istituzione e la contemporanea interdizione, con divieto assoluto per qualsiasi possibile attività, di 17 aree a mare, davanti alle spiagge più note dell’Isola, per esercitazioni militari: la maggior parte sono al di fuori dalle aree vietate tutto l’anno, quelle dei tre poligoni di Quirra-San Lorenzo, Capo Frasca e Teulada.
Della questione si interessa adesso anche il parlamento. "Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha scambiato la Sardegna per un teatro di guerra" scrivono a loro volta in una nota i deputati sardi di Alternativa, Emanuela Corda, Pino Cabras e Andrea Vallascas. "Dovrà spiegare con quale motivazione chiude al transito, sosta, pesca, balneazione e immersioni 17 zone davanti alle nostre bellissime coste scatenando scenari assurdi con armamenti e truppe. Sta preparando le scene di un incubo, ma noi non siamo in guerra e non la vogliamo".
"La Sardegna -prosegue la nota dei tre parlamentari- è un paradiso e va tutelato, non può essere usato e inquinato per esercitazioni militari per le quali abbiamo dato fin troppo. Questo governo -conclude la nota- sta giocando un po’ troppo con le armi, invece di mostrare la nostra forza militare con questa operazione speciale si dovrebbe insistere sul dialogo e distensione dei toni".