Biglietti mensili del treno a 9 Euro. La proposta ha del sensazionale e, infatti, non arriva dall'Italia ma dalla Germania. Tutto il trasporto ferroviario tedesco, nei mesi di giugno, luglio e agosto sarebbe disposto a mettere in vendita i ticket a questo prezzo pur di ridurre i costi energetici legati all’uso dei mezzi privati. La proposta delle Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, disposte a mettere in vendita i ticket mensili a partire dal 23 maggio: questo se l'idea viene approvata da Bundestag e Bundesrat.
I ticket avranno validità dal primo all’ultimo giorno di ciascun mese e potranno essere acquistati anche tutti e tre nello stesso momento. In questo modo i viaggiatori si garantiranno tre mesi in viaggio a soli 27 Euro: i titolari di abbonamento ai mezzi pubblici locali che hanno già pagato una tariffa più elevata potranno ricevere un rimborso.
L'iniziativa è indubbiamente lodevole, visto che mira a ridurre i consumi energetici spingendo molti utenti a rinunciare all’auto e che ha come obiettivo anche quello di essere un volano per il turismo. A mettersi di traverso, però, ci sono il Nord Reno Vestfalia e la Baviera che già si erano dissociati dalla richiesta di un limite di velocità per risparmiare combustibili ritenendone l’efficacia limitata. Adesso dicono no al biglietto ferroviario unico: la Baviera, addirittura, minaccia di bloccare tutto al Bundesrat questa settimana.
"Se la Federazione crede di potersi fregiare con un cerotto consolatorio di cui altri dovranno pagare il prezzo, si sbaglia di grosso" dice il ministro dei trasporti bavarese Christian Bernreiter rappresentante della Csu. "Se la Federazione non coprirà interamente i costi per i biglietti e, come promesso nel contratto di coalizione, non alzerà sensibilmente i fondi per i trasporti regionali si schianterà contro un muro".
La conferenza dei ministri dei Trasporti il 4 e 5 maggio a Brema aveva peraltro chiesto lo stanziamento di 2,5 miliardi di Euro per sostenere i Länder, auspicando interventi di largo respiro e duraturi. Contro l'iniziativa, però, si schierano anche l’amministratore dell’Associazione dei comuni tedeschi (Deutschen Städtetag) Helmut Dedy, il quale a marzo ha sottolineato la necessità di una buona rete di mezzi regionali per raggiungere i traguardi climatici, non conseguibili in breve tempo altrimenti senza investimenti. Contro c'è anche l’associazione di viaggiatori Pro Bahn che ha bollato il biglietto a 9 Euro come "populistico e inefficace", rivendicando la necessità di investimenti per l’estensione della rete regionale.
Si alzano le proteste, dopo l’annuncio della Deutsche Bahn, addirittura anche dalla Federazione delle imprese tedesche di autobus: già colpita dal calo di clientela dopo due anni di pandemia, la Federazione vede nella misura un vantaggio per le ferrovie regionali a loro discapito. Jens Schwarz, presidente del Consiglio sindacale delle ferrovie tedesche, da parte sua, teme che i treni possano finire sovraffollati: già nel 1995, con l’introduzione del biglietto per il weekend valido per 5 persone sui treni regionali, centinaia di passeggeri erano dovuti restare sulle banchine in attesa, con anche treni che non erano potuti partire in tempo.
Sull’onda della guerra russo-ucraina, alcune città intendono anche risparmiare sull’illuminazione stradale e altre pianificano di farlo almeno in inverno. Weimar, ad esempio, ha annunciato dal 1° giugno l’accensione delle luci mezz’ora dopo e lo spegnimento mezz’ora prima. In inverno l’illuminazione sarà però ridotta solo di 10 minuti, riporta la Zdf. Magonza, che ha già lanterne led e dimezza la luce su strade pedonali e ciclabili, tra le 1 e le 5 di notte progetta adesso di usarvi cellule che si accendano solo al transito. Lo stesso d’altronde viene già fatto a Darmstadt e lungo tratti della ciclabile veloce con Francoforte.