Il gruppo automobilistico mondiale Stellantis pagherà fino a 300 milioni di dollari per chiudere lo scandalo dei motori diesel irregolari negli Stati Uniti, che aveva coinvolto la divisione statunitense Fiat Chrysler Automobiles (Fca), oggi controllata dalla multinazionale euroamericana. Lo rivela l'agenzia di stampa britannica Reuters.
Secondo quanto si apprende, Fca ha accettato di dichiararsi colpevole del reato contestato dalle autorità di Washington. Lo farà nel corso di un'udienza davanti a un tribunale distrettuale degli Stati Uniti in cui dovrebbe ammettere di avere cercato di eludere i requisiti federali stringenti sulle emissioni di CO2 su oltre 100.000 veicoli, prodotti tra il 2014 e al 2016 ed equipaggiati con motori diesel, del marchio Ram e i suv del brand Jeep.
Il patteggiamento sarebbe stato negoziato con il dipartimento della Giustizia statunitense e dovrebbe essere annunciato la prossima settimana. In questo modo si chiuderebbe l’indagine pluriennale per il reato di frode sulle emissioni inquinanti di veicoli venduti in America. La notizia arriva a 5 anni dal patteggiamento si Volkswagen per un caso simile denominato Dieselgate.