I camionisti sud-coreani sono in sciopero da 7 giorni. Oltre 7500 autisti stanno manifestando da giorni per il mancato accordo con il governo sul salario minimo e i costi del trasporto, anche in vista dell'aumento dei prezzi del carburante. Le autorità e i sindacali stanno negoziando, ma al momento ciò non ha dato i suoi frutti. Duro l'impatto sul settore automobilistico.
L'adesione allo sciopero nazionale nella giornata di oggi è pari a circa il 32% degli aderenti al sindacato. Secondo secondo la Korea Automobile Manufacturers Association le proteste hanno causato una perdita di produzione di 5400 veicoli per le case automobilistiche sud-coreane tra l'8 e l'11 giugno, con Hyundai Motor che ha tagliato la produzione per alcune linee di montaggio.
Al momento non si registrano interruzioni nella produzione di chip da parte delle principali società mondiali del settore, come Samsung Electronics a SK Hynix, che dovrebbero avere scorte sufficienti di materie prime per almeno due settimane.
Il ministero dell'Industria di Seoul ha calcolato che i tir fermi faranno perdere 1,24 miliardi di dollari alle aziende nazionali, in particolare il settore automobilistico, l'acciaio, il petrolchimico e il cemento. Una dispersione di denaro che impatterà su varie parti della filiera, ma specialmente sulla produzione, le spedizioni e le esportazioni. Senza garanzie da parte dell'esecutivo, il sindacato Cargo Truckers Solidarity Union sta valutando diverse opzioni per rilanciare le sue richieste: i camionisti minacciano di bloccare il trasporto di carbone verso le centrali elettriche, nonché bloccare i rifornimenti in entrata e in uscita verso i complessi petrolchimici. L'impatto sarebbe limitato, anche se nell'estate c'è un'alta domanda.