Le prime dichiarazioni del segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, il capitano di vascello Salvatore Minervino, fresco di nomina, hanno fatto presagire uno scivolamento dell’asse di potere verso i porti dell'Abruzzo. Esternazioni che hanno sollecitato l'intervento di alcuni imprenditori marchigiani.
Occorre "capire come intenda muoversi l'Authority", ma "il porto di Ancona ha una valenza internazionale e caratteristiche che non si trovano in scali come quelli di Vasto ed Ortona, sia per capienza che per pescaggio. Abbiamo una struttura portuale ed una serie di servizi che rendono Ancona molto competitiva: e il porto più rappresentativo del centro Adriatico, non è facile spostare determinati equilibri", è il commento del presidente del Cantiere delle Marche, Gabriele Virgili, raccolto dal quotidiano "Il Corriere adriatico".
"L'importante è che sia una persona valida. Come Confindustria ci aspettiamo questo. Il porto di Ancona. sotto la guida di Rodolfo Giampieri è cresciuto e ha fatto bene. Spero che il nuovo segretario non privilegi l'Abruzzo sulle Marche solo perché negli ultimi anni ha lavorato lì", sostiene il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni.
Insomma, Minervino conosce meglio i porti dell'Abruzzo per averli diretti per due anni. Questa la speranza degli imprenditori marchigiani nel rileggere alcune frasi del nuovo segretario dell'Authority di Ancona: "Pescara e Ortona necessiteranno di più tempo e forse anche di maggiori risorse"; "probabilmente anche Vasto entrerà a far parte dell’autorità di sistema". Le prospettive dello scalo di Ancona sarebbero per il capitano di vascello materia nuova a cui si dedicherà da qui ai prossimi mesi.