Il portavoce del primo ministro ungherese Viktor Orban ha annunciato nelle scorse ore che "Budapest ha firmato un contratto con Gazprom per la fornitura di massimo 5,8 milioni di metri cubi circa di gas naturale in più su base giornaliera, in aggiunta alla quantità contrattuale già in essere". Ora "l'approvvigionamento energetico dell'Ungheria è sicuro".
Una mossa che alza la tensione tra la Russia e l'Unione europea. Finora la Russia ha usato il gas come un'arma per colpire Bruxelles a causa del sostegno in armi ed aiuti umanitari dato all’Ucraina, facendone schizzare in alto i prezzi. Il risultato sono ricavi ed utili netti record nei primi sei mesi dell’anno per Gazprom, che ha deciso di staccare un acconto sui dividendi da 20 miliardi di Euro.
Intanto, i Paesi europei cercano una sempre maggiore autonomia dal gas russo e per farlo sono disposti anche a riaprire le miniere di carbone, in attesa di costruire una filiera alternativa di rifornimento. Così Gazprom ha confermato che avvierà entro due anni la costruzione di una seconda linea per raggiungere la Cina, che affiancherà quella esistente inaugurata nel 2019 dopo 12 anni di lavori.