Le nuove regole Euro 7 sembrano non voler arrivare. La Commissione europea, che deve delineare il quadro delle limitazioni alle emissioni inquinanti dei veicoli a combustibile, tarda ad esprimersi ed accumula ritardi su ritardi. Si attendevano già per lo scorso luglio, e prima ancora per febbraio 2022, ma l'organo ha rinviato la decisione, che potrebbe arrivare a giorni, se non a momenti. Bruxelles si è giustificato attribuendo la responsabilità al fatto che le nuove regole si applicherebbero contemporaneamente alle auto, ai furgoni ed ai camion.
I parametri attesi sarebbero più stringenti di quelli introdotti nel 2014, cioè le regole Euro 6, e richiederebbero adeguamenti dei motori e quindi alti costi di ricerca e test per le case automobilistiche. Le norme non entrerebbero comunque in vigore prima del 2026, il che significa che per quella data le auto di nuova immatricolazione dovranno rispettare gli standard europei più stringenti. In un'intervista ad un quotidiano a febbraio 2022, Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica (Mite), aveva già evidenziato gli alti costi dell'Euro 7, che si andrebbero a sovrapporre a quelli della transizione all'elettrico, un passaggio obbligato per le industrie automobilistiche per ridurre i limiti alle emissioni di CO2 e non incorrere in sanzioni; quindi delle due, l'una. Si resta tuttavia in attesa di comunicazioni ufficiali da Bruxelles.