L'ex-ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, è il favorito per ricoprire la nuova figura diplomatica di "inviato speciale dell’Unione europea nel Golfo persico". È stato messo nero su bianco dal comitato tecnico indipendente, incaricato di individuare il profilo migliore per conto dell’Alto rappresentante per la Politica estera europea, Josep Borrell. Il suo nome era stato proposto dall'allora Governo Draghi. La parola definitiva agli Stati membri. Ed è subito polemica.
La polemica sul nome dell'ex-pentastellato aveva già visto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assumere una posizione chiara: "Non è una proposta di questo Governo, ma di quello precedente". Sulla stessa linea Maurizio Gasparri: "Prendo atto della posizione del Governo Meloni. Si è trattato di un'iniziativa dell'Esecutivo precedente. Ovvero Di Maio, che era ministro degli Esteri, ha designato sé stesso per l'incarico che deve essere assegnato dall'Unione europea. La distanza espressa dall'attuale Esecutivo dovrebbe indurre all'archiviazione di una proposta priva dei requisiti di competenza ed adeguatezza".
Dall'Unione europea precisano: la candidatura di Luigi Di Maio "non riguarda una proposta a livello governativo, ma è autonoma ed indipendente come quelle di tutti gli altri candidati, sulla base di quanto stabilito dalle procedure europee". Queste prevedono infatti "candidature libere e su base volontaria", spiegano all'agenzia di stampa italiana "Adnkronos".