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Sequestrate auto elettriche cinesi

Al porto di Civitavecchia: importatore dichiarava valore inferiore per pagare meno diritti doganali

Gli agenti dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm) hanno sequestro ieri centinaia di vetture elettriche appena sbarcate da una nave nel porto di Civitavecchia. L'ipotesi di reato è quella di contrabbando di auto. Una frode che mirava ad evadere le tasse sui prodotti importati, del valore di quasi un milione di Euro. Si tratta del primo caso nel Lazio a Civitavecchia.

L'indagine è stata condotta dalla Procura europea (Eppo, European Public Prosecutor's Office), competente ad indagare, perseguire e portare in giudizio i reati a danno del bilancio dell'Unione europea. Infatti, secondo chi indaga le vetture a batteria, costruite in Cina per conto di un marchio tedesco, erano accompagnate da irregolari bolle di importazione, equivalenti a fatture di acquisto.

Nello specifico l’importatore dichiarava nei documenti che ogni vettura aveva un valore di 3000 dollari, ma in realtà ogni auto ne varrebbe 50.000. Pertanto, dichiarando una cifra inferiore, si pagavano diritti doganali inferiori a quelli dovuti. Si tratta di un fenomeno, quello del contrabbando, che secondo gli esperti del settore riguarderebbe il 10% delle auto nuove, per un volume di affari di oltre tre miliardi di Euro.

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