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Treni bulgari: Bruxelles indaga in Cina

Appalto sotto lente Commissione concorrenza: decisione entro luglio 2024

La Cina è il primo Paese esterno all'Unione europea finito nel mirino di Bruxelles per il possibile utilizzo di sussidi che consentirebbero alle aziende straniere di beneficiare di "vantaggi ingiusti" che minerebbero la competitività del mercato interno, compromettendone l'integrità. In questi giorni infatti la commissione europea per la concorrenza, guidata da Margrethe Vestager, ha avviato un'indagine approfondita in merito ad un bando di gara in Bulgaria. 

''Ci auguriamo che la parte europea assuma un atteggiamento cauto nei confronti delle normative sui sussidi esteri, risolva specifiche questioni commerciali attraverso il dialogo e la consultazione e crei un ambiente imprenditoriale equo, giusto e non discriminatorio per le aziende cinesi'', ha sottolineato il portavoce del ministero degli esteri cinese, Mao Ning

Secondo il regolamento europeo sulle sovvenzioni estere, le aziende sono obbligate a notificare i loro appalti pubblici nel territorio dell’Unione quando il valore stimato del contratto supera i 250 milioni di Euro e quando l’impresa ha ricevuto almeno 4 milioni di Euro di finanziamenti extra Ue nei tre anni precedenti. Adesso, la commissione ha 110 giorni lavorativi per prendere una decisione definitiva: entro il 2 luglio 2024.

Ma cosa è successo? Il governo della Bulgaria, guidato dal primo ministro Nikolaj Denkov, aveva pubblicato un bando per la fornitura di 20 treni elettrici e relativi servizi di manutenzione e formazione del personale: una gara da 610 milioni di Euro in 15 anni vinta dalla società ferroviaria cinese Crrc Qingdao Sifang Locomotive, azienda controllata dal Gruppo statale Crrc Corporation. 

Adesso la Commissione guidata da Vestager vuole vederci chiaro. Infatti, secondo l'esame preliminare condotto dalla commissione Concorrenza ci sono ''sufficienti indicazioni che questa società abbia ricevuto una sovvenzione estera", ossia dalla Cina, "che distorce il mercato interno'' europeo, avendo consentito all'azienda di vincere l'appalto al ribasso, offrendo condizioni che nessun'altra impresa del vecchio Continente avrebbe potuto permettersi. 

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