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Rimodulazione delle accise su diesel e benzina: impatti e nuove sfide per i consumatori

Il riallineamento voluto dal governo solleva preoccupazioni sui costi per automobilisti e settore commerciale

Il recente annuncio del governo italiano di rimodulare le accise su diesel e benzina ha aperto un acceso dibattito, con timori crescenti riguardo l’impatto economico sui cittadini e sul settore dei trasporti. Secondo il ministro dell'Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, questa misura risponde alle esigenze di allineamento alle normative europee e comporterà una graduale armonizzazione delle accise sui carburanti, riducendo la tassazione sulla benzina e aumentando quella sul diesel, inoltre ha rassicurato che l'impatto per i consumatori sarà quasi impercettibile, almeno in una fase iniziale.

Attualmente il differenziale tra le accise sui due carburanti è di circa 11 centesimi per litro, con il diesel tassato a 61,7 centesimi e la benzina a 72,8 centesimi. Il piano di riallineamento prevede una riduzione delle accise sulla benzina e un aumento graduale su quelle del diese, con l’obiettivo di portarle a un livello intermedio. Questo equilibrio potrebbe determinare un aumento di circa 5,5 centesimi per il diesel e una riduzione equivalente per la benzina, bilanciando così l’imposizione fiscale su entrambi i carburanti.

A beneficiarne saranno principalmente gli automobilisti che utilizzano veicoli a benzina, un numero in crescita secondo i dati delle immatricolazioni mentre il diesel sebbene meno popolare tra i consumatori privati, resta la scelta predominante nel trasporto merci. Proprio questo settore potrebbe subire le conseguenze maggiori dell’aumento delle accise, con una probabile ricaduta sui prezzi dei beni al consumo. Sebbene Giorgetti abbia escluso qualsiasi impatto sugli autotrasportatori che continuano a beneficiare di agevolazioni fiscali specifiche la misura non convince del tutto i piccoli operatori del settore, che lamentano una mancanza di tutela sufficiente.

Sul fronte pratico le previsioni dell’Unione energie per la mobilità (Unem) dipingono un quadro preoccupante per i consumatori. Se l'allineamento delle aliquote dovesse concretizzarsi, il prezzo del diesel potrebbe aumentare di circa 13,5 centesimi al litro, tenendo conto anche dell'iva.

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