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Tagli ai rimborsi per ritardi ferroviari in Lombardia scatenano polemiche

Disagi e tensioni tra pendolari per nuove regole che limitano i risarcimenti

Un cambio nelle regole sui rimborsi per i ritardi dei treni ha notevolmente ridotto gli indennizzi ricevuti dai viaggiatori lombardi, scatenando polemiche e malumori. A parlarne in una recente commissione regionale è stato l’assessore ai Trasporti Franco Lucente (FdI), rispondendo ad un’interrogazione di Massimo Vizzardi (gruppo misto).

Fino al 2023, i risarcimenti venivano riconosciuti automaticamente per ritardi superiori a 5 minuti, mentre in seguito è stato introdotto un sistema che richiede la richiesta esplicita da parte dell’utente e fa scattare il rimborso solo con ritardi di almeno 15 minuti. Questo ha causato una drastica riduzione delle somme erogate: da 2,4 milioni di Euro pagati tra aprile ed ottobre 2023, si è passati a soli 76 mila Euro nello stesso periodo del 2024.

Nel dettaglio, a luglio 2023 furono erogati 50 mila Euro, lievitati a 886 mila in ottobre; nel 2024, con le nuove regole, si è scesi a poche migliaia di Euro al mese, ad esempio 4,23 a luglio e 33 mila ad ottobre. Lucente ha difeso il cambiamento sostenendo che ora è l’Autorità di regolazione dei trasporti ad imporre queste modalità e che, man mano che i pendolari impareranno a compilare le richieste, i numeri torneranno a salire nel 2025.

Tuttavia, le opposizioni hanno attaccato duramente la Regione. Nicola di Marco (M5S) ha definito “inaccettabile” la giustificazione dell’assessore, mentre Simone Negri (PD) ha evidenziato che gli abbonati delle linee con ritardi parziali, finora esclusi, stanno subendo una riduzione nei rimborsi, anche se l’Autorità nazionale ha recentemente richiesto un adeguamento.

La nuova normativa, quindi, rischia di tradursi in un vero e proprio “tappo” per i pendolari lombardi già penalizzati da disservizi e soppressioni, con un meccanismo di rimborso complicato e meno favorevole rispetto al passato. L’evoluzione della situazione verrà monitorata nel corso del 2025.

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