Ieri il presidente Donald Trump ha comunicato la propria decisione di imporre dazi al 50% sulle importazioni di rame negli Stati Uniti a partire dal 1° agosto. "Il rame è necessario per semiconduttori, aerei, navi, munizioni, data center, batterie agli ioni di litio, sistemi radar, sistemi di difesa missilistica e persino armi ipersoniche, di cui stiamo costruendo molte" ha dichiarato sulla propria piattaforma "Truth" dove ha dato l'annuncio. Non è mancato l'attacco al governo precedente: per il presidente, il dazio sul rame -secondo materiale più utilizzato dal Dipartimento della difesa, come da lui specificato- "invertirà il comportamento sconsiderato e la stupidità dell'amministrazione Biden". "L'America -ha aggiunto nel post-, ancora una volta, costruirà un'industria del rame dominante. Questa è, dopo tutto, la nostra età dell'oro".
La misura secondo gli analisti potrebbe comportare conseguenze significative nei settori della costruzione dei veicoli elettrici, oltre che su edilizia, semiconduttori, componenti per fonti di energia rinnovabile come pannelli solari, elettrodomestici e riparazioni domestiche. Ne potrebbero risentire anche i prezzi dell'energia per le famiglie, dal momento che le tariffe sul rame potrebbero rendere più costosa la manutenzione della rete elettrica nazionale.