Alcuni turisti che la scorsa primavera hanno viaggiato a bordo della nave Costa Favolosa hanno richiesto l'intervento di Codici, associazione per i diritti dei consumatori. "Una vacanza segnata da cambi di programma e problemi", "una crociera nel Nord Europa indimenticabile" con ricordi "tutto tranne che piacevoli", come scrive Codici in una nota.
"Entrando nel dettaglio della vicenda -scrive un comunicato dell'associazione-, la crociera oggetto della class action è quella partita da Amburgo il 29 maggio con destinazione Islanda e Scozia, e che è rientrata nel porto tedesco il 10 giugno. 'Costa Crociere -ha spiegato l’avvocato Marco Malandrucco, legale di Codici che sta seguendo la vicenda- ha modificato l’itinerario sopprimendo le tappe di Isafjord, prevista il 3 giugno, e Grundafjord, in programma il 4 giugno. Al posto di queste due tappe, si è registrata un’ulteriore notte di permanenza ad Akurey, con la nave che ha poi proseguito il viaggio direttamente verso Reykjavik, raggiunta con 14 ore di ritardo. A causa di problemi di natura burocratica con le autorità locali, inoltre, i tempi di effettiva permanenza e visita a Kirkwall, l’ultima tappa dell’8 giugno, sono stati ridotti in maniera drastica. Alla luce di quanto accaduto, il pacchetto turistico è diventato inferiore dal punto di vista economico e della qualità rispetto a quello pagato. Per questo motivo con l’azione di classe avviata chiediamo il risarcimento danni per i viaggiatori, in quanto si sono ritrovati a trascorrere una vacanza diversa rispetto a quella che avevano scelto'".
In merito alla vicenda il segretario nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, ha dichiarato: "Ancora una volta siamo costretti ad avviare un’azione legale nei confronti di Costa Crociere per tutelare i viaggiatori. Eppure, la normativa parla chiaro. Non basta un buono da spendere a bordo oppure uno sconto sulla prossima prenotazione per rimediare a situazioni del genere. Quando la crociera perde di valore perché l’itinerario è stato modificato, alcune tappe sono state cancellate, alcune tratte hanno registrato ritardi significativi, bisogna riconoscere un risarcimento per i crocieristi".