È pronto il testo della riforma che istituisce “Porti d’Italia Spa”, la nuova società pubblica destinata a coordinare la portualità italiana. Il progetto, voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e curato dal viceministro Edoardo Rixi, attende ora la bollinatura ufficiale.
La nuova entità sarà una società di diritto privato a capitale interamente pubblico, con un capitale iniziale di 500 milioni di euro versati dal Tesoro, che ne manterrà il controllo insieme al Mit. L’obiettivo è creare una “super Authority” capace di gestire investimenti, opere strategiche e rapporti tra lo Stato e le 16 Autorità di Sistema Portuale italiane.
Il Consiglio di amministrazione sarà composto da cinque membri: due designati dal Mef, due dal Mit e uno dalla Presidenza del Consiglio. Il presidente sarà scelto tra i membri indicati dal Mef, mentre l’amministratore delegato verrà nominato dal Mit.
“Porti d’Italia” avrà il compito di sviluppare la Rete italiana della portualità, gestendo per novant’anni le opere di rilevanza strategica nazionale e internazionale — dalla costruzione di nuovi moli e banchine agli interventi di manutenzione straordinaria. Potrà progettare, appaltare e collaudare direttamente i lavori, esercitando anche funzioni espropriative e di vigilanza.
La società coordinerà inoltre le attività con le singole Autorità portuali attraverso una convenzione quadro con la Conferenza nazionale del sistema portuale.
La rivista Shipmag apre ora il dibattito, invitando operatori e professionisti del settore a esprimersi sul provvedimento.