Si allarga il numero delle voci che chiedono con insistenza lo sblocco dei fondi per l'autotrasporto. Ad Assotir che questa mattina ha pubblicato una nota al riguardo (Carburanti. Assotir: "Governo sblocchi fondo da 500 milioni di Euro") adesso si aggiunge Unatras. L'Unione dell’autotrasporto ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, ad Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ed al vice-ministro del Mims, Teresa Bellanova.
L’obiettivo della missiva non lascia dubbi ad interpretazioni: prima di tutto sollecitare l’erogazione dei 500 milioni di Euro già stanziati dal Decreto Energia, in modo da permettere agli autotrasportatori di affrontare l’impennata del prezzo del gasolio attraverso un credito d’imposta sull’acquisto del carburante. Il credito sarebbe valido solo per i veicoli industriali con massa superiore a 7,5 tonnellate ed equipaggiati con motori Euro V ed Euro VI. In seconda istanza, Unatras chiede che vengano liberate anche le somme relative all’acquisto di gas naturale e AdBlue.
Oltre a chiedere lo sblocco di questi provvedimenti, Unatras chiede un incontro urgente al ministero “per fornire in via prioritaria i dettagli operativi per la pronta esigibilità di tutte le misure messe in campo a favore del settore e consentire di far arrivare alle imprese le risorse nella maniera più tempestiva possibile per la loro stessa sopravvivenza”. In caso contrario, fa presente l'organizzazione, le associazioni “assumeranno tutte le decisioni conseguenti a tutela della categoria”.
Tanto giustificato livore è dovuto al fatto che, ancora oggi, spiegano da Unatras, “le imprese di autotrasporto non hanno potuto godere di alcun sostegno tangibile che pure a loro è dedicato, vedendo, di contro, nuovamente un’inarrestabile corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti che ha annullato qualsiasi positivo effetto dello sconto di 0,25 cent/litro gasolio alla pompa, visto che il prezzo finale è tornato al livello insopportabile di 2 Euro al litro”.
Per ottenere i 500 milioni, basta che l’Agenzia delle Entrate comunichi il codice relativo al credito d’imposta da applicare sul Modello F24. Finora non lo ha fatto, dicono dall'associazione di categoria, e l’8 giugno il ministro Giovannini ha spiegato il perché durante un’audizione alla Camera: bisogna aspettare il via libera dalla Commissione europea.
"Risulta davvero incomprensibile come, pur essendo all’ultimo miglio per consentire alle imprese una boccata di ossigeno fondamentale, vi siano ancora ritardi e non si conosca lo stato dell’arte di misure suggerite e fortemente volute dalle associazioni di categoria -afferma Unatras-. Ancora nulla è stato fatto per mettere fine alla vergognosa speculazione in atto -aggiunge la lettera-, constatato che il prezzo del barile è stabile o addirittura in lieve discesa mentre alla pompa i prezzi continuano a lievitare enormemente”.
La lettera parla anche delle deduzioni forfettarie per le spese non documentate delle imprese di minori dimensioni, aziende per le quali l’amministrazione finanziaria non ha ancora definito gli importi, e del pagamento degli incentivi per il rinnovo del parco veicolare e per la formazione, che non sono stati ancora pagati per il 2019.