Sull'intesa sull'export del grano ucraino resta comunque un nodo da sciogliere: chi scorterà le navi cariche del cereale?

Il capo dell'amministrazione militare regionale di Odessa, Sergei Bratchuk, ha denunciato che questa mattina, poco dopo le 6:00 ora locale, alcuni "veicoli strategici" delle forze armate russe hanno attaccato con dei missili la città e il porto sul Mar Nero. Altri raid sono stati registrati su altre città ucraine. Intanto domani potrebbe partire la prima nave carica di grano dal porto di Chornomorsk. Poi toccherà agli scali di Odessa e Pivdennyi. 

L'attacco missilistico sulla città marittima arriva pochi giorni dopo l'ultimo raid che è stato effettuato sabato scorso, quando alcune strutture portuali erano state distrutte a qualche ora di distanza dall'accordo sull'esportazioni di grano siglato da Russia e Ucraina, grazie alla mediazione di Turchia e Nazioni Unite. Intanto, sull'intesa resta un nodo da sciogliere: chi scorterà le navi? Si prevede un coordinamento congiunto, ma questo verrà testato sul campo.

Kiev ha precisato: "Questo accordo non è una specie di intesa sulla fine della guerra. Per noi è fondamentale che nelle acque territoriali ucraine, nei nostri porti, tutto sia completamente controllato dalle forze navali ucraine. Nessun altro, nemmeno rappresentanti dell’Onu o di altri Paesi".

Intanto, questa notte le bombe sono piovute anche nelle città di Kharkiv e Mykolaiv. Il sindaco di di Kharkiv, Igor Terekhov, lo ha comunicato su Telegram, denunciando che le forze di Mosca hanno bombardato un'area residenziale vicina al centro, colpendo un edificio non militare. Il primo cittadino di Mykolaiv, Olexander Senkevich, ha parlato invece di "potenti esplosioni" in città e ha invitato tutti i cittadini a restare nei rifugi.