Nel secondo trimestre 2025 l'utile netto del Gruppo Volkswagen è calato ben del 36,6%, registrando una cifra di 2,29 miliardi di Euro. Anche il risultato operativo del Gruppo è diminuito del 29% a 3,83 miliardi di Euro, con margine del 4,7%; il fatturato è sceso del 3% a 80,6 miliardi di Euro. Le motivazioni del crollo sono legate in particolare alle scarse performance operative dei marchi premium di Porsche e Audi, all'impatto dei dazi di Trump e ai bassi margini delle auto elettriche, su cui la casa automobilistica ha puntato senza grande successo. Arno Antlitz, cfo e coo del Gruppo, ha infatti spiegato: "I dati semestrali presentano un quadro contrastante. Da un lato, abbiamo ottenuto un grande successo con i nostri prodotti e compiuto progressi nel riallineamento dell’azienda. Dall'altro, il risultato operativo è diminuito di un terzo rispetto allo scorso anno, anche a causa dell’incremento delle vendite di modelli 100% elettrici con margini inferiori. Inoltre, l’aumento dei dazi statunitensi e le misure di ristrutturazione hanno avuto un impatto negativo. Escludendo questi elementi, il margine operativo nel secondo trimestre è pari a quasi il 7%, dato che si colloca nella fascia alta delle nostre previsioni".
Considerando i marchi del Gruppo, Audi ha visto un crollo dell'utile operativo del 66% a 550 milioni di Euro, mentre Porsche ha registrato 154 milioni di Euro contro 1,7 milioni dello scorso anno. I due brand sono stati superati nella redditività per la prima volta dal marchio Volkswagen, che invece ha raggiunto i 991 milioni di Euro di utile operativo. Ha beneficiato soprattutto di un programma di riduzione dei costi avviato nel 2024 che prevede l'eliminazione di 35.000 posti di lavoro entro il 2030; tra questi 4000 i tagli già avvenuti e 20.000 i prepensionamenti in uscita. Anche Audi e Porsche allo stesso tempo hanno annunciato un taglio del personale, rispettivamente di 7500 e 1900 posti di lavoro.