Antonio Gurrieri si è dimesso dalla carica di commissario straordinario dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del mar Adriatico orientale. Lo ha comunicato attraverso una nota inviata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, rinunciando anche alla candidatura a presidente dell'Adsp. La notizia arriva proprio nel giorno in cui era prevista in Commissione Trasporti della Camera la votazione su sei presidenti delle Autorità. Un "passo indietro", quello di Gurrieri, per consentire all'ente di "continuare a lavorare nel clima più disteso possibile, nell'ottica di traguardare le sfide che attendono i porti di Trieste e Monfalcone" e per "senso di responsabilità". La decisione segue l'indagine per riciclaggio di denaro (vedi Mobilità.news), legata però non ad attività svolte da Gurrieri presso il porto o al suo incarico nella società Alpe Adria, ma "per questioni private" su cui l'ormai ex commissario intende fare chiarezza.
"Ci confronteremo con il governo per definire il percorso più idoneo da seguire" ha dichiarato Fedriga a seguito della decisione appresa. Il Mit intanto provvederà a notificare la nomina di un nuovo commissario e le forze politiche dovranno mettersi d'accordo su un altro nome per la carica di presidente. Scelta non facile, il cui esito probabilmente ormai non arriverà prima di settembre.
I sindacati nel mentre esprimono la loro forte preoccupazione e chiedono al governo e alla Regione di intervenire "con la massima tempestività e responsabilità" per evitare di "creare un danno" all'economia degli scali. Della stessa linea anche l'opposizione regionale che, tramite le parole del consigliere regionale Francesco Russo (Pd) sostiene che l'accaduto certifichi "il totale fallimento del centrodestra nazionale e locale nella gestione di una delle principali realtà economiche regionali".