Oggi il deputato Debora Serracchiani (Partito democratico) e il senatore Stefano Patuanelli (Movimento cinque stelle) hanno inviato una lettera aperta per sollecitare la nomina del presidente dell'Autorità di sistema portuale del mar Adriatico orientale, attesa ormai da tempo (vedi Mobilità.news). L'appello arriva dopo che ieri il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia aveva commentato che la definizione di tale carica dovrebbe arrivare entro settembre (vedi Mobilità.news).
"L'annunciato sciopero alla piattaforma logistica è l’ultimo segno di uno stato di malessere e incertezza che si trascina da molti mesi nel porto di Trieste", inizia così la lettera, ricordando che i lavoratori del Gruppo Servizi Trieste incroceranno le braccia giovedì 11 settembre e quelli di Hhla Ptl Italy venerdì 12 -nel secondo caso conta in particolare la recente controversia tra il gruppo Grimaldi e la compagnia danese Dfds, accusata dall'italiana di uso improprio del terminal di Hhla Ptl Italy al porto di Trieste-. Serracchiani e Patuanelli ricostruiscono nell'appello le recenti difficoltà che hanno interessato soprattutto lo scalo triestino: lo stravolgimento dello scenario geopolitico ed economico internazionale, le tensioni commerciali, lo scontro per le rotte fra Trieste e Turchia e l'alleanza tra Msc e Maersk che ha diretto molto traffico a Capodistria. Ma il punto centrale è l'assenza di un presidente dell'Adsp, dopo che Zeno D'Agostino ha dato le dimissioni e Antonio Gurrieri ha fatto lo stesso a seguito di un'indagine che lo riguardava. I due parlamentari ora si augurano che abbia ragione Fedriga nel dire che entro settembre il porto avrà di nuovo un presidente. "Auspichiamo che la Regione possa avere voce in capitolo nella scelta, che vengano coinvolti tutti gli operatori del settore e che le ragioni della competenza e dell’esperienza possano avere la meglio sulle sfere d’influenza partitiche" hanno aggiunto nella lettera. "Non possiamo però nascondere la nostra preoccupazione, vista l’evidente interferenza di alcune forze politiche addirittura sulla nomina del Segretario generale -hanno spiegato-. Questa è l’ultima chiamata per il porto di Trieste, perché la scelta del nuovo presidente non sarà solo l’indicazione di una persona più o meno autorevole, ma rivelerà anche la volontà della politica di proseguire un grande e orgoglioso progetto strategico adattandolo ai nuovi tempi. Per questo ci vuole forza e visione, sapersi prendere anche qualche critica, ma senza coraggio non si fanno scelte".