I Comitati pendolari di Orte e della Teverina hanno scritto direttamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Da tempo lamentano le difficoltà nel raggiungere Roma da Orte a causa di ritardi e soppressioni, ma soprattutto denunciano la possibilità che i treni regionali veloci vengano dirottati sulla linea lenta provocando un allungamento dei tempi di percorrenza. Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Rete ferroviaria italiana, Trenitalia ed Autorità di regolazione dei trasporti non hanno preso in considerazione le richieste, hanno spiegato i comitati. Da questo deriva la decisione di scrivere direttamente al capo dello Stato, "a nome di oltre mille famiglie, donne, uomini, ragazze e ragazzi che ogni giorno si recano a Roma in treno per lavoro, per studio, per cure mediche e per tanti altri motivi". "Il problema -spiega la lettera- è che le istituzioni stanno programmando di toglierci i nostri treni, spostandoli in modo definitivo su un'altra linea, quella 'convenzionale' anche detta 'linea lenta', già utilizzata dai treni ad alta frequentazione (Taf) da e per Fiumicino e che effettuano numerose fermate intermedie". Come sottolinea la lettera, una delibera di Art infatti stabilisce che da dicembre 2025 i treni saranno dirottati in maniera definitiva sulla linea lenta.
"Da diversi mesi noi pendolari -aggiungono i comitati-, a causa dei lavori sulla linea 'direttissima', subiamo giornalmente forti disagi quali: ritardi, cancellazioni, instradamenti in linea lenta senza preavviso, viaggi in piedi a causa del sovraffollamento dei treni. Tutto ciò aggravato da materiale rotabile vetusto con servizi igienici, sistemi di areazione e condizionamento spesso non funzionanti". "Noi siamo disperati" concludono, riponendo le speranze nel presidente della Repubblica.
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata su Mobilità.news.